domenica, giugno 29

Diavolerie#1 - Il ghiacciolo di purea di frutta



L'Italia è un bellissimo paese. Abbiamo chilometri di spiagge, le isole, la pianura, le montagne vere. E una cifra di frutta e verdura reperibile a chilometro zero. 
Come dice la mia nuova guru dello svezzamento, Miralda (e sicuramente molti altri), vale la pena violare qualche regola "ferrea" del calendario dei primi cibi da introdurre ai lattanti per offrirgli frutta di stagione se i fatidici 5-6 mesi di vita combaciano, come per Teo, con l'arrivo dal fruttivendolo di albicocche, pesche, angurie, nespole e altra frutta super freschissima e non trattata.
Quindi oltre alle famose mela pera e banana Teo sta cominciando ad assaggiare anche l'albicocca, che adora (io un po' meno dato che imbratta tutine e bavaglini). L'albicocca è spaziale perché è funzionale quasi quanto la banana: basta aprirla e scavarla con il cucchiaino. Questa pratica secondo me è molto più interessante rispetto al ridurre la frutta a purea perché gli permette vedere con i suoi occhi quello che sta mangiando nella sua forma originaria.

L'Italia è dunque un bellissimo paese, peccato che a volte noi abitanti siamo un po' ottusi e ci perdiamo per pigrizia o diffidenza molte cose interessanti che in altre parti del mondo (in NordEuropa per esempio) sono pane quotidiano. 
Per questo ho deciso di aprire l'ennesima rubrica: "diavolerie". Le diavolerie sono quelle idee che mi piace sperimentare (sperimentare, e non è certo che tutte siano grandiose) e che di solito incontrano la diffidenza di chi preferisce non mettere in discussione il proprio sapere acquisito. Peccato però che spesso tale sapere sia stato acquisito un po' di decenni fa e in alcuni casi necessita di una rinfrescata o quantomeno del beneficio del dubbio: il dubbio sul fatto che Darwin avesse ragione, che l'essere umano si evolve (quante volte ho ripetuto questa cosa nel mio blog?) e che quindi chi è più giovane ha probabilmente un cervello più nuovo, più fresco, più avanti. 
E che quindi noi genitori su alcune cose sappiamo un po' più dei nonni perché siamo più aggiornati e perché il progresso è andato avanti (questa frase è pura tautologia, ma teniamola per forzare il concetto).


Perciò ecco la prima diavoleria: un modo alternativo di offrire la frutta a un nano già dall'inizio dello svezzamento, il ghiacciolo di purea di frutta.

Vi diranno che è una diavoleria. Che potrebbe prenderla male e poi rimanere traumatizzato per sempre e non volere mai mai mai più approcciarsi a un alimento gelato. Vi diranno che gli potrebbe fare male. Vi diranno che gli potrebbe anestetizzare le labbra e quindi soffrirebbe il freddo senza nemmeno accorgersene. 
Tutto vero! 
Se si schiaffa in bocca un ghiacciolo freddissimo a un bimbo di pochi mesi senza cautela, senza prima raccontargliela, senza stare attenti alla prima primissima reazione per fargli un sorriso rassicurante nel caso si stranisse potrebbe restarci male di brutto, soprattutto se è un bambino sensibile e se in generale non gradisce i cambiamenti. Ed è vero che il freddo potrebbe fargli male o semplicemente infastidirlo, per questo non dovrebbe ciucciarlo troppo a lungo e preferibilmente dovrebbe essere lui a tenerlo per poterlo allontanare quando sente troppo gelo alle labbra.
Con Teo faccio così: avvolgo il ghiacciolo di frutta in una lavetta (così non si gela le mani) e lascio che lo afferri e lo succhi con i suoi tempi, e ovviamente non lo perdo mai d'occhio!

L'ispirazione, lo ammetto, me l'ha data una foto di Luna su Instagram. La potenza delle immagini! Per me è da sempre una droga guardare e fare fotografie, e non mi interessa il supporto (analogico, iPhone, digitale), quello che conta è che siano foto belle e il mio concetto di bello è molto molto personale.


Luna è la bimba di Clara Ivy, Graphic Designer di Brighton che ha uno shop molto carino qui.
All'inizio ho provato avvolgendo la purea di mela nell'alluminio formando un rotolino e congelandolo. Poi mi sono dotata di lolly-maker (con i quali devo però monitorare Teo e guidarlo sul lato quando arriva allo stecchetto).

Teo lo adora anche perché è nella fase-dentini perciò il fresco sulle gengive gli da sollievo e un altro vantaggio è il fatto che non serve imboccarlo perché lo può mangiare senza aiuto (ma sempre sotto osservazione!).


Ci sono un sacco di lolly-maker in commercio, su Amazon si trovano quelli super professionali e anche quelli "firmati" dalla mitica Annabel Karmel sia in versione ghiacciolo sia in versione "mini"






venerdì, giugno 27

Voglia in anticipo#1 - TEPEE

L'argomento dovrebbe essere lo svezzamento perché qui siamo partiti alla grande, ma parlerei in astratto perché sto ancora scegliendo la direzione giusta consultandomi con Claudia e con la Simo. 
Claudia è la mia splendida amicadiparto, quella che nel bel mezzo della notte mi ha vista arrivare nella sua stanza dopo aver partorito e alla domanda dell'infermiere "ti gira la testa?" mi ha sentita chiedere "intende di 180gradi?". Forse credevo di essere a un provino per il remake dell'Esorcista, e nonostante questo lei mi parla ancora. 
La Simo è la mia amica di Brescia ed è una delle donne più fantastiche che conosco. Lei non solo mi da i consigli giusti ma riesce a trasmettermi energia e buonumore solo con il suono della sua voce. Una telefonata con lei ha l'effetto di un barattolo integratori!
Oltre a Claudia amicadiparto e alla Simo ho in ballo anche la lettura di un blog e relativo libro che probabilmente diventerà la mia Bibbia. 
Ma ora sono ancora alla ricerca dell'alga Kombu, delle lenticchie decorticate, sto ragionando sull'apporto delle proteine della carne e sulle alternative e quindi preferisco guardare queste foto e non impallarmi sullo svezzamento di Teo (anche se è una delle cose più interessanti che io abbia mai fatto).

Ecco allora una gallery di tende. Proprio tende! Ma non quelle che si mettono sulle finestre, che tra l'altro non sono la mia passione (potessi scegliere i miei infissi le fionderei dato che davanti alla mia finestra c'è un parco!), intendo le tende per i bambini, quelle che posizionate in cameretta o in giardino o sul balcone diventano il loro rifugio, la loro casa, il posto dove pensare, ripararsi, giocare, nascondersi. So che è presto per Teo che ancora non cammina ma non posso non sognare già la sua tenda con tanti cuscini, una luce per sfogliare un libro colorato, una scatola per nascondere i suoi segreti e tutto quello che lui vorrà portare con sé nel suo ma proprio suo mondo.












*tutti i link nella board di Pinterest Teepee, e qui un utilissimo tutorial per realizzarne una.


lunedì, giugno 23

Il senso del ricevere secondo Teo

Il primo regalo ricevuto con consapevolezza da Teo, una bellissima palla colorata che sbattendo suona scelta da nonno Rolly. E se mai un giorno vorrà rivedersi la scena io l'ho fotografato.











giovedì, giugno 19

L'ESPERTONA#2 - I Pampers su Amazon.co.uk

Un nuovo capitolo della rubrica dell'Espertona, quella che una volta sgravato diventa la guru dei nani.  


Per scegliere quali pannolini usare mi sono consultata con le mie amiche già figliate e più o meno tutte mi hanno detto la stessa cosa. I Pampers e soprattutto i Pampers Progressi sono i pannolini migliori, all'inizio per la cacca liquida e poi per consentire agilità nei movimenti del nano. Ci sono anche altri pannolini che hanno caratteristiche simili e costano meno ma su quelli tutte concordano e acquistarli a prezzo pieno è una follia, per questo l'ideale sarebbe aspettare una promozione e riempire il carrello e poi lo sgabuzzino o fare uno strato di pacchi di Pampers sotto il letto o sopra l'armadio (quanto odio gli armadi che non arrivano al soffitto ma questa è un'altra storia). Per altro bisogna pure stare attenti nei primi mesi perché da un momento all'altro il nano decide di crescere e passare alla misura successiva quando ancora noi abbiamo scorte di quella più piccola anche nel frigorifero.

Mi sembrava assurdo soccombere a un prezzo così irragionevole e allo stesso tempo accontentarmi di un prodotto buono ma non eccellente così ho pensato di cercare online e in particolare su Amazon. Sul sito italiano i prezzi sono identici a quelli dei negozi ma sul sito inglese vendono i pacchi scorta a un prezzo super competitivo. Anche aggiungendo tasse e spese di spedizione (nel nostro caso ammortizzate anche dal fatto che una volta al mese facciamo un ordine di cd e quindi le pagheremmo comunque) il prezzo dei Pampers inglesi è 2/3 rispetto a quello degli stessi pannolini italiani. 
Si trattava solo di capire quali sono i Progressi dato che i nomi inglesi sono un po' diversi, così ho fatto qualche ragionamento, ho letto qualche recensione, li ho ordinati e confrontati e ci ho preso. 


In Inghilterra dunque usano i Pampers con nomi diversi ma con caratteristiche identiche ai nostri. 
Noi abbiamo i Progressi che hanno tutte le taglie, loro hanno i New Baby nelle taglie 0 (Micro), 1, 2, 3, poi si passa agli Active Fit che partono dalla 3 in poi (c'è anche la 3+) e sono leggermente differenti dai primi ma tutti alla pari dei Progressi. 

Mi piace tantissimo la confezione dei New Baby taglia 3!! Poi ci sono i Baby Dry che sono uguali per entrambi. La maggior parte delle recensioni consiglia di usare gli Active Fit di giorno e i Baby Dry di notte e a me sembra una buona idea per risparmiare ulteriormente perdé questi ultimi costano ancora meno. 
Per quanto riguarda il prezzo, ragionando ovviamente per pannolino visto che le confezioni variano, su Amazon.co.uk i Pampers New Baby Tg. 3, 74 pannolini, costano 10 sterline ovvero 0,13 sterline al pezzo  e quindi 0.16 euro contro i circa 0,37 euro dei Pampers italiani.
C'è il VAT che è la nostra IVA ma non incide mai moltissimo sul prezzo perciò il prezzo definitivo non è mai di molto superiore a quello di base.

Il fatto è che nonostante la spedizione, le tasse (VAT) e il cambio della sterlina i Pampers costano sempre molto meno, 25 (al massimo) cent contro  37 cent.

La soluzione migliore per risparmiare è ordinarne due o tre confezioni (da circa 80 pannolini o di più) dato che le spese variano di poco, oppure fare come noi, aggiungerlo a un altro acquisto abituale. O ancora meglio dividersi le spese con qualche amico che ha un bimbo in età da pannolino.

E siccome io sono malata di razionalizzazione, come ho già detto più volte, e anche di scorte, compro su Amazon anche le salviette Pampers Sensitive in pacchi da 12 che costano circa 1 euro e mezzo e sono fantastiche.

lunedì, giugno 16

Uno alla volta! I giocattoli fino a sei mesi secondo Teo

Teo ha quasi sei mesi e già tanti giocattoli, per questo non glieli propongo mai tutti insieme (tranne che per fare queste foto). Sono sempre più sul togliere che sul mettere in quanto a stimoli e poi ognuno di questi oggetti gli è stato regalato da qualcuno con amore e mi piace vedere che si gode il suo momento con il ranchiocchio, con la fragola-bruco, con Robertino, con gli sgagnuz, con gli elefanti, con i conigli dudù, con i gattini di Ikea, con il libretto che crocchia.



Ho deciso di fotografare ogni suo gioco prima di archiviarlo, per appenderli vicino al suo lettino e lasciargli un ricordo di loro quando li passerà a qualche suo cuginetto.


I dudù, si sa, sono spaziali, Teo è troppo fortunato, ne ha tre, regalo della sua fata madrina, della nonna e della fantastica Simo.



Tra tutti i giochi uno dei suoi preferiti è ovviamente la bottiglia schiacciata!! Che goduria succhiarla, ciancicarla e spalpognarla con quelle mani cicciotte. La bottiglia è liscia ma facile da afferrare perché tutta schiacciata, è fresca e alla luce ha tanti riflessi, è fantastica.


Il Ranchiocchio se la batte con la bottiglia, infatti è di stanza fisso sulla maniglia del passeggino.


Il libro che crocchia è della stessa scuola del Ranchiocchio: super colorato e pasticciandolo con le mani fa un rumore simile a una busta di plastica ciancicata.



Teo impazzisce anche per i gattini di Ikea, credo sia per le dimensioni, per la forma che gli permette di afferrarli bene e per il sonaglietto. E anche perché assomigliano a Mio!


Gli sgagnuz (dal verbo sgagnare) della Difrax sono fantastici, ormai sono Difrax-addicted.


Il Drago è speciale perché è un regalo di Paolo, il cuginetto di Teo.


Le marionette viaggiano... che dire? Si possono inventare tante storie.





Questa pecorella è uno dei carillon più fighi della storia, è a carica, si può appendere e spalpognare e ha un suono così dolce ma così dolce che si abbioccherebbe anche Mio durante una delle sue sessioni pazze di caccia alla mosca.




giovedì, giugno 12

Vanity Fair e Asia Argento, storia di una rosicata

Era tardi e Teo ha impiegato un po' ad addormentarsi, era in cannissima, io però determinata a farmi dieci minuti di cavoli miei così quando lui ha chiuso gli occhi mi sono seduta sul letto e  invece di leggere Tracy Hogg, la mia guru, la guida di Praga o l'ultimo libro di Philiph Roth, ho aperto a caso Vanity Fair e sono capitata sull'intervista di SimonaSiri ad Asia Argento per la promozione del film che la Argento ha presentato a Cannes, Incompresa.
La trascrizione dell'intervista è tutta impostata per arrivare al gradevole "va bene, ciao" finale della Argento dopo aver dimostrato l'ingenuità e l'innocenza della giornalista.
Io non ci ho letto né ingenuità né innocenza ma solo una lunga lunga coda di paglia.

La questione è l'accusa della Argento alla Siri di fare "gossip" e di non essere propriamente interessata al film, alla particolarità di essere stato girato su pellicola, alla colonna sonora, al fatto che permette una generica identificazione e non è per forza autobiografico e a tutti gli altri aspetti cinematografici.

D'altra parte la giornalista vuole dimostrare che le sue domande (completate con malcelata furbizia nella trascrizione ma interrotte dalla Argento durante l'intervista) riguardavano il film che casualmente sembra specchiarsi nella vita della regista.

Pare un classico caso di comunicazione fallita e tra le due vince di gran lunga la Argento che è l'unica a peccare veramente di ingenuità: l'ingenuità di credere che un settimanale come Vanity Fair possa essere interessato agli aspetti cinematografici del suo film. E la Siri rimedia una pessima pessima davvero pessima figura. Furba l'idea di trascrivere l'intervista per pararsi il sedere con la registrazione nel caso la Argento volesse darle pubblicamente della cafona. Davvero da signora completare tra parentesi le domande interrotte, contando sul potere di chi scrive e non può essere contraddetto in diretta. Davvero da signora la scelta di pubblicare un'intervista "realistica" ma dal proprio punto di vista, sperando magari di scatenare un mini casino, magari di indisporre la Argento per ottenere un po' di click qua e là, un tweet o una breve allusione infastidita ma sufficiente per scrivere quattro righe sul sito e allegare una traccia audio. 

Avrebbe potuto scrivere un articolo in positivo, magari la Argento è un po' scontrosa ma dubito che fosse ingiustamente prevenuta. Almeno darle il beneficio del dubbio. Fare un gesto da donna intelligente e scrivere un pezzo davvero fico sul film facendo ricredere la Argento, e invece a mio parere ha dimostrato tutt'altro. A mio parere ha dimostrato di avere la coda di paglia e di non saper scrivere e di essere una pessima comunicatrice, nonché, come si dice qui a Peyton, una rosicona. Grande mossa SimonaSiri!

giovedì, giugno 5

L'ESPERTONA#1 - L'allattamento a orario

Ogni quasimadre inesperta, insicura e in ansia da prestazione diventa una guru dei nani in un secondo e mezzo dopo aver espulso la propria creatura. 
Anche io sono affetta da questa sindrome, soprattutto perché sono più di cinque mesi che mi va alla grande perché Teo è quel tipo di bambino che Tracy Hogg definirebbe "da manuale".
Ieri sera una mia amica mi ha detto con simpatia che le donne gravide sono egocentriche e pesantissime e manco se ne rendono conto, monotematiche e concentrate unicamente su se stesse, sia che parlino con altre donne gravide o amiche single o accoppiate, con o senza figli.
Ma è verissimo!! Io durante la gravidanza sono stata pessima, non facevo altro che reclamare il mio corpo ma soprattutto i miei addominali, non per la prova costume ma per alzarmi dal divano senza sembrare un cetaceo spiaggiato che cerca di spostarsi. Oltretutto ho avuto un'esperienza super negativa per colpa della ginecologa a cui mi ero affidata la quale per noncuranza e leggerezza mi ha fatto saltare alcuni esami importanti che avrebbero reso l'attesa più rassicurante. Per chi abita come me ai Castelli Romani e vorrebbe evitare di imbattersi in lei può scrivermi un'email e sarò più dettagliata fornendo nome cognome della maledetta. Per fortuna ho preso in mano la situazione in tempo e mi sono affidata a un medico che oltre alla competenza ha saputo offrirmi anche attenzione, rispetto e gentilezza. 
Insomma una volta nato Teo dopo un fantastico e divertente parto (non sono ironica) in cui l'ostetrica-iena che mi seguiva (bravissima e cattivissima come vuole il cliché dell'ostetrica) mi invitava a cantare con il diaframma e ballare la lambada durante la contrazione, sono anche io diventata un'espertona di ogni cosa nanesca. 
In particolare mi sono fatta un'opinione sull'allattamento perché la cosa più difficile dell'essere madre, dopo il recupero degli addominali perduti, è gestire la moltitudine di consigli non richiesti e di considerazioni dette ad alta voce e di commenti, espressioni facciali, sospiri, bisbigli, iniziative irritanti che tutte le persone che incontri ti rovesciano addosso. Dopo il parto si dovrebbe giusto riposare un po', godere del neonatissimo e ristabilire l'equilibrio della propria vita quotidiana, invece ci si deve prestare a cene con parenti e amici e conoscenti, ritrovi in cui il neonatissimo passa di braccio in braccio quando è tranquillo e vuole dormire ma viene rischiaffato nel passeggino quando è stato strapazzato abbastanza ed è stanchissimo e ovviamente non riesce più ad addormentarsi. E a questo punto subentra la neomadre, con le occhiaie fino alle ginocchia, ancora provata dal parto e dai tre giorni trascorsi in un lurido ospedale circondata da personale acido come la mozzarella avariata, che ancora non può stare seduta con dignità a causa dei punti e cammina come una balena che fa equitazione, la quale madre salterà la cena con i parenti per allattare il piccolo e predisporlo a un nuovo strapazzamento quando gli altri si saranno rimpinzati.
Dopo circa due settimane di allattamento "a richiesta" per scongiurare l'ipotesi di perdere il latte, ovvero nanochepiange-quindi-tetta (per fortuna Teo dormiva tantissimo sia di giorno sia di notte e non dovevo allattarlo ogni sei minuti), ho deciso di impostare l'allattamento a orario, ovvero circa ogni tre ore, ed è stata a mio parere la scelta più azzeccata che potessi fare. Impostare una routine di pasti quotidiana è stato abbastanza semplice, ci sono voluti pochi giorni perché Teo è molto collaborativo e tutt'ora accoglie ogni proposta e novità con curiosità e talvolta anche con entusiasmo. Gli ho impostato le poppate ogni tre ore spostandole poco a poco ogni giorno e arrivando a dargli l'ultima sempre entro la mezzanotte e la prima dopo le sei del mattino. 
Questo metodo ha tantissimi vantaggi non solo per i genitori ma anche per il nano. 
Teo è rassicurato: sa che cascasse il mondo, in qualsiasi luogo e in qualsiasi lago, lui dopo circa tre ore dall'ultima poppata mangerà. Io so che tra un intervallo e l'altro se piange non è per fame, e quindi posso interrogarmi sui motivi e risolvere il problema: ha fatto un cagatone (anche se il buonumore di Teo a quanto pare è compatibile anche con il pannolino sporco!), ha sonno (e quindi gli predispongo una soccatina, parenti vogliosi di coccole permettendo), è annoiato (e gli cambio scenario di interazione), ha freddo oppure caldo o in casi estremi ha la febbre o fatica a respirare per il raffreddore. 
Per quanto mi riguarda sapere di allattare a intervalli regolari mi permette di organizzare la giornata dato che qui a Roma non c'è nessuno a parte Coinquilino che possa tenere Teo mentre mi faccio la ceretta o ricamo barchette sulle T-shirt. 
Infatti se l'iter delle poppate è a intervalli regolari anche l'iter dei suoi stati d'animo lo è: immediatamente dopo aver mangiato e dopo essere stato cambiato è predisposto al gioco e riesce a intrattenersi anche da solo con alcuni espedienti come gli elefantini appesi sulla sua testa, pupazzetti o libricini da schiacciare e succhiare, oggetti freschi da sgagnare per le gengive e a volte anche una dose di Baby Mozart che lo ipnotizza con immagini per fattoni. Dopodiché comincia a rompersi le scatole e spesso si addormenta, altrimenti subentro io a distrarlo giocando con lui fino alla poppata successiva. Se la stagione è bella (lui è nato a fine dicembre e nei due mesi successivi ha piovuto quasi sempre) invece l'ideale è schiaffarlo nel marsupio o nel passeggino e fare una passeggiata.
Infine siccome io sono una malata della razionalizzazione per i primi tre mesi (e ora a cinque ho ricominciato per lo svezzamento) ho tenuto un diario delle poppate, in cui segnavo tutte le tappe della sua giornata, i cambi e gli orari delle nanne e del bagnetto e le situazioni in cui si trovava (cosa che è stata molto utile per appurare che quando veniva sovrastimolato la sera poi impiegava tantissimo per addormentarsi). Questo diario mi è stato d'aiuto per capire capire molte cose e aggiustarle mano a mano che Teo cresceva senza andare per supposizione perché con tutte le cose che si devono fare durante il giorno con un bambino è assurdo pensare di potersi ricordare con precisione orari e avvenimenti, soprattutto nei primi mesi quando, nonostante la buona volontà, la rivoluzione regna sovrana.
Ho scritto questo perché ora sta iniziando lo svezzamento penso di aver quasi chiuso un capitolo e poter parlare della mia esperienza. Infatti per via dei miei mal di testa sempre più forti e frequenti (che incredibilmente mi avevano dato tregua dopo vent'anni per la prima volta durante la gravidanza) tra un paio di mesi smetterò di allattare. Ma non prima di aver accompagnato Teo verso le pappe solide!

Spero che anche le mie amiche neomamme, esperte o pivelle come me, vogliano dire la loro e magari scrivermi come hanno fatto dato che ogni nano è a sé e ogni mamma è diversa dalle altre.