lunedì, gennaio 2

MUSICA

Il blog può essere un canale per far conoscere la propria musica. 
Meno agonizzante di Myspace, meno rischioso di diventare spam fine a se stesso come una pagina di Facebook, magari collegato a un profilo Twitter che è come guardare l'interno di una casa da una finestra senza tende con l'ingenuità di chi crede di violare qualcosa. 
Io però vorrei leggere qualcosa di più di qualche messaggio criptico che introduce i pezzi, vorrei recensioni, prese di posizione, apologie controcorrente, discorsi fuori luogo, fotografie, consigli su quali dischi acquistare, citazioni di articoli di riviste, video casalinghi al limite della scrausità, diari di viaggio, domande aperte a chi ascolta e legge, interazioni e magari i famigerati giveaway dei demo. Vorrei leggere un blog di musica anche se di musica non capisco una sega, e appassionarmi alle evoluzioni di un gruppo che si sta disegnando poco a poco, vorrei interagire e dare consigli da ascoltatrice profana e magari se abito in un'altra città creare le condizioni per vederli suonare dal vivo. 
Non comprendo fino in fondo le ragioni di chi si lamenta dei programmi che producono cantanti già impacchettati per case discografiche ormai nel pallone. Trovo più costruttivo inventarsi nuovi mezzi per fare reality, se di questo, cioè di ostentata quotidianità, il pubblico ha bisogno. Trovo più costruttivo sfruttare i mezzi gratuiti che abbiamo a disposizione, alimentando la propria fantasia senza perversioni e cercando visibilità senza invadere gli altri e senza sparare teorie e aforismi.

Ecco il blog che vorrei diventasse così  durante questo duemiladodici:



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