Oggi ho raccontato alla terza B la storia della vita di Darwin.
Questo signore che da ragazzo aveva la stessa voglia di tutti di studiare, cioè medio poca o medio tanta a seconda dei giorni e che, dopo un incontro fortunato di quelli che capitano talvolta nella vita, gli succede di imbarcarsi a gratis sul Beagle e di raccattare foglie, fossili, ossicine e favolose idee su cui da meno giovane costruirà la teoria dell'evoluzione.
Questo signore che da ragazzo aveva la stessa voglia di tutti di studiare, cioè medio poca o medio tanta a seconda dei giorni e che, dopo un incontro fortunato di quelli che capitano talvolta nella vita, gli succede di imbarcarsi a gratis sul Beagle e di raccattare foglie, fossili, ossicine e favolose idee su cui da meno giovane costruirà la teoria dell'evoluzione.
Per compito per domani avranno letto pagina 32 e 33 del loro libro di storia e, come da prassi, avranno risposto a domande come Chi era Lucy? Perché gli antropaleontologi hanno cercato Lucy in un posto deserto dove non ci vive un'anima? (la seconda domanda comunque mi piace).
Ma domani si ricorderanno di Darwin, delle ossicine raccolte in Cile, della cugina che si è poi sposato quando è tornato a Londra ma non avranno capito quasi un'acca della teoria dell'evoluzione.
Eppure per capire se avevano capito il senso di tutto gli avevo chiesto se il mio cervello fosse più o meno evoluto del loro. "Più evoluto il tuo, maestra!", si è alzato un coro (che carini). Allora ho chiesto loro se l'uomo di Neanderthal fosse nato prima o dopo dell'Homo Sapiens. "Prima, maestra!". E infine se l'uomo di Neanderthal avesse il cervello più o meno evoluto dell'Homo Sapiens. "Meno evoluto dell'Homo Sapiens, maestra!".
A questo punto, in barba all'idea che ho di me che dovrei starmene zitta e ferma almeno due giorni prima di assecondare un'idea, alla lavagna ho fatto loro questo schema, basato su un sillogismo che a chiamarlo sillogismo mi piangono i neuroni e sul fatto strascientifico che io sono nata ventidue anni prima di loro:
Ma questo non è più importante, perché domani forse addirittura uno solo degli alunni della terza B si potrà sentire un Darwin per un momento.
Ho cercato in giro dei disegni che riassumano l'evoluzione umana e ho trovato cose come queste:
Allora illuminazione.
Domani la definizione di evoluzione la scopriranno da soli.
Ho pensato di fare molte copie di queste e delle altre immagini che ho trovato, mescolarle e far scegliere a ognuno di loro quella che più li ispira. Poi dirò loro di scrivere sul quaderno il titolo "Evoluzione", di incollare la figura e descriverla.
Descrivendo la figura che hanno scelto daranno la definizione di evoluzione senza mai averla studiata.
Solo dopo farò prendere i vocabolari, cercare la parola "evoluzione" e trascriverne il significato.
E alla fine sto scrivendo e ho acceso la televisione: c'è Chi l'ha visto? e non mi capitava da una vita di beccarlo: esilarante. A proposito di evoluzione.
UPDATE
La mia professoressa di Filosofia del liceo il giorno che ci parlò di Darwin portò in classe un dinosauro e un omino di plastica, in proporzione tra loro. Li teneva in mano mentre parlava e allora facevamo il liceo, neanche a dire le elementari. Spero di diventare un giorno brava come lei.