GEORGE: Ai tempi in cui la corteggiavo, dicevo, ordinava le cose più strane! Non lo credereste mai, ma entravamo in un bar... un bar, dico... di quelli che servono whisky, bourbon e birra... e lei subito incominciava a fare strane facce e riflettere con tutte le sue forze, e poi veniva fuori con... brandy Alexander, frappé di crema di cacao, gimlet, punch alla fiamma... mai meno di sette liquori per bibita.
MARTHA: Erano buone... mi piacevano.
GEORGE: Vere e proprie bibite per signora.
MARTHA: Ehi, e il mio alcool puro?
GEORGE: Ma gli anni hanno insegnato a Martha la lezione sulle cose essenziali... il fatto che la crema è per il caffè, il succo di limone per le torte... e l'alcool (porta da bere a Martha) puro e semplice... eccolo qui, angelo mio... per i puri e semplici. Per l'occhio cieco della mente, per la tranquillità del cuore e per il tubo del fegato. Giù tutto in un sorso!
MARTHA: (a tutti) Cin cin, carissimi! (Tutti bevono). Hai una natura di poeta, George,... qualcosa che mi ricorda Dylan Thomas e che mi colpisce nel punto più vitale del mio essere.
GEORGE: Non dire volgarità! Abbiamo ospiti!
MARTHA: Ah, ah, ah, ah! (Canta, battendo il tempo con il bicchiere).
Chi ha paura di Virginia Woolf,
Virginia Woolf,
Virginia Woolf,
Chi ha paura di Virginia Woolf!
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